Il più e il meno di Erri De Luca

La scrittura era campo aperto, via d’uscita.
Poteva farmi correre dove non c’era un metro per i piedi, mi scaraventava al largo mentre me ne stavo schiacciato sopra un foglio.

Inizio con una delle tante frasi che ho sottolineato e che mi hanno colpita in “Il più e il meno” di Erri De Luca.
erri de luca il più e il meno
Uscito ad Ottobre 2015 per Feltrinelli, è una raccolti di piccoli brevi racconti di massimo tre pagine.
Una serie di ricordi legati alla vita personale di Erri, che si intrecciano con eventi storici e politici italiani degli  anni in cui conoscemmo le rivolte giovanili.

Il più e il meno sono segni della contabilità, della partita doppia dare/avere.
Qui riguardano lo scorrere del tempo.
Il Più è già arrivato. Il Meno governa il presente e mantiene quello che dice.

Ho trovato i racconti molto belli e a volte toccanti. Mi ha particolarmente colpito la storia lavorativa di Erri e la povertà che ha conosciuto nei cantieri da operaio. L’umiltà e la capacità di non rinnegare nulla, ma di aver saputo trarre ricchezza e insegnamento di quello. La fatica dei turni estenuanti su posti di lavoro condivisi con stranieri che non parlavano una parola di italiano. La solitudine, la fame, la mensa dove andava per un solo pasto al giorno (domeniche escluse), la famiglia rimasta a Napoli mentre lui stava a Parigi.
Molti passi ci presentano proprio la sua famiglia, sopratutto di suo padre che gli regalò la passione per la lettura e per le montagne. I suoi racconti affascinarono Erri anche durante la cecità che lo portò alla morte: momento toccante, raccontato con grande umanità.
Le storie parlano però anche di sconosciuti: di un giovane afghano che sfugge alla guerra, di San Francesco, di Giacomo Leopardi, del terromoto a Napoli, del ’68 a Valle Giulia.
I personaggi e i racconti sono tanti e tutti raccontati con la delicatezza che contraddistingue Erri De Luca
Lo stile è abbastanza scorrevole ma a tratti l’ho trovato un po’ più complesso, forse anche a causa della mancanza di filo logico tra i capitoli. O forse per il modo di scrivere che ha. Ho sempre pensato, infatti, che i libri di Erri non siano adatti ad una lettura veloce e superficiale, magari durante la fila in coda o sul treno. Hanno bisogno di uno spazio tutto loro, di tempo da dedicargli e di silenzio.
Ci sono frasi dal significato profondo, che a vederle sono brevissime ma pesano di contenuto. Erri ha questa capacità: riuscire a racchiudere riflessioni importanti e illuminanti in poche parole, messe a combaciare tra loro.

E non ci sta neanche male una risata in faccia.
Indurisce la pelle meglio degli schiaffi.

Vi auguro di poterlo leggere e poterne apprezzare ogni piccola sfumatura, come ho fatto io.
I libri si fanno propri e diventano estensione del proprio cuore e della propria anima.

Il libro per me non è un’opera compiuta, ma un semilavorato.
Per finirlo ci vuole il dopolavoro di un lettore.

13€ per 133 pagine.
Buona lettura ♥

Lilian

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