NATO in I.T.A.L.I.A. (NESSUNO ESCLUSO)

Il mio bel Paese, con una – spesso dimenticata – storia culturale senza eguali alle spalle, ha dato i natali tra gli altri a individui come Michelangelo, Dante, Leonardo Da Vinci, Eugenio Montale, offrendosi a patrimonio mondiale dell’umana eccellenza.  Tuttavia, se per un momento mi fermo dalla fretta e ne faccio un personale acronimo di questo preciso momento storico, sono altre le parole che per prime affiorano.

INDIGNAZIONE.

Mentre a due passi da noi c’è una guerra al cui inizio abbiamo contribuito attivamente, guerra che non puoi far finta di ignorare quando gli aerei ti passano sulla testa, guerra che genera delicate complicazioni di ogni genere, dall’economico, all’assistenziale, all’etico, la nostra classe politica ritiene che il principale problema degli italiani sia il processo breve e la prescrizione per gli incensurati (per UN “incensurato”).  Il processo breve, cazzo! E perdonate l’accorato francesismo.

TOTALITARISMO.

Di dittatori nordafricani che sparano sulla propria gente.  Dittatori che c’erano già vent’anni fa e a cui prontamente abbiamo baciato le mani in segno di stima….

AMNESIA.

All’indomani dei festeggiamenti per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia (mai così divisa), rispolveriamo dai sussidiari un Mazzini qui, un Garibaldi là, come fossero figurine di calciatori, senza preoccuparci di recuperare realmente quella memoria storica che ci appartiene e ci qualifica come cittadini di un Paese che ha una storia troppo importante per essere dimenticata. Memoria storica senza la quale il futuro si presenta come un albero senza radici, destinato a spegnersi.

LEGGE.

Il mio sogno, come cittadino, prima che cantautore, è di vederla rispettata. Da tutti. Nessuno escluso.

IPOCRISIA.

“La guerra ci viene presentata come umanitaria, necessaria, indispensabile, ma che la guerra sia umanitaria è la più grande bestemmia mai sentita. Chi bombarda, fa strage anche di quei civili che afferma di proteggere. Sulla vicenda libica non c’era una seconda via all’intervento militare, c’erano ventimila autostrade percorribili che nessuno ha voluto imboccare”

ha detto Gino Strada 32 secondi dopo la prima bomba sganciata.  Viene da chiedersi cos’è che spinga i potenti a preoccuparsi così tanto della Libia e a non fare lo stesso per lo Yemen, il Congo e le altre 34 attuali guerre nel mondo….

ASSOLUZIONE.

Quella che il cielo non può darci.

Nel 1984 una canzone americana anitimilitarista venne erroneamente utilizzata per la campagna elettorale del presidente repubblicano Reagan. Il suo autore, Bruce Springsteen, chiarì che non era affatto fiero di essere nato negli Stati Uniti e che il suo brano non voleva per nulla essere un inno, bensì un’accusa.  “Nato in una città di morti/ il primo calcio l’ho preso appena ho messo piede al suolo/ Finito come un cane che ne ha prese troppe/ Passi la tua vita a coprirti le ferite”.

Nello sguardo di molti ragazzi africani della mia età, sbarcati qui, nel mio Paese, c’erano le stesse parole.

(Articolo di Emanuele Dabbono, tratto da TuttAltraMusica)

EMANUELE DABBONO – BORN IN THE USA (COVER)

3 Risposte a “NATO in I.T.A.L.I.A. (NESSUNO ESCLUSO)”

  1. Ciao sono Virginia, da qualche mese ho aperto un blog e cercando altri blog ho trovato il tuo che ho aggiunto ai preferiti in quanto lo ritengo davvero interessante. Spesso leggo i tuoi post e mi piacciono davvero, sembra che la pensiamo un po’ uguale. Questo post non può che essere un riassunto di quello che da tempo penso anche io e la citazione finale della canzone del grande Bruce non è che la perfetta traduzione di quello che sta succendo in questo momento in Libia, a Lampedusa e in tutto il mondo. Proprio per questo volevo chiederti se potevo copiare questo post nel mio blog scrivendo chiaramente che l’ho preso dal tuo. Aspetto una tua risposta!

    Virginia Villa

    1. Ciao Virginia!! E’ un piacere e sono molto felice ti piaccia quello che scrivo qui. Commenta pure quando vuoi… io non riesco ad aprire il tuo blog però, mi mandi l’indirizzo?
      Per quanto riguarda questo articolo, come avrai visto non è mio, ma di Emanuele Dabbono, un amico al quale devo tanto e sopratutto nelle cui parole/canzoni credo fortemente. Per questo certo che puoi usarlo… anzi, sarei felice! Basta che sotto specifici che lo ha scritto lui 😉
      Torna a trovarmi quando vuoi!!

      Angie

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