A Chartres c’era la cattedrale, e nella cattedrale c’erano le vetrate. Nelle vetrate c’era il cielo.
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Il talento vero è possedere le risposte quando ancora non esistono le risposte.
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Secondo lui la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo in una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò èer cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Quando aspetti o ricordi non sei né felice né triste. Sei semplicemente lontano.
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SCRIVERE E’ UNA FORMA SOFISTICATA DI SILENZIO.
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Se l’età adulta ti ha dato quello che volevi, la vecchiaia dev’essere una sorta di seconda infanzia in cui torni a giocare, e non c’è più nessuno che ti può dire di smettere.
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Quando si è giovani ci si lascia dietro un sacco di cose a metà… poi la vita ti lascia più tempo… ti viene da tornare indietro a dare un’ultima riordinata.
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Se c’è una cosa che mi ha sempre affascinato è la cecità che hanno i genitori per i sogni dei figli. Proprio non li vedono. Non lo fanno per cattiveria.
Da qualche tempo mi ballonzolava in testa l’idea di rileggerlo: mi mancava giusto quel centimetro per colmare il bicchiere della voglia, dell’impazienza, o qualunque diavolo di altra cosa sia quella che ci fa piegare la testa su un determinato libro, e in un determinato momento. Be’, ora ho colmato quel centimetro. Grazie.
Grazie a te!! Certe volte le parole sanno essere capaci di insegnare la strada! E quelle di Baricco mi hanno fatto da segnaletica spesso!