Riprendiamo!

E’ iniziato un nuovo anno!
E faccio una promessa a questo blog: prometto solennemente che non lo trascurerò più! 😉

Ho avuto poco tempo ultimamente, ma si merita di essere portato avanti.
Mi auguro, sopratutto, che possano nascere dibattiti qui sopra!

Inizio subito incollando la mia risposta ad un link su Facebook.
Il link era il seguente:

www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/29/cnr-blitz-degli-animalisti-distrutti-anni-di-ricerca-su-parkinson-e-sclerosi-multipla/578613/?fb_action_ids=10202154210971160&fb_action_types=og.recommends&fb_source=other_multiline&action_object_map=%7B%2210202154210971160%22%3A337295666393763%7D&action_type_map=%7B%2210202154210971160%22%3A%22og.recommends%22%7D&action_ref_map=%5B%5D

La mia risposta ad un commento è stata la seguente:

<< Ma guarda A. … credo che la pensiamo diversamente. Io amo gli animali ma sono consapevole del fatto che tante delle cure che ad oggi tutti utilizziamo provengano da esperimenti su animali. Mia sorella è biologa e so benissimo quello che fanno e come lo fanno. Ci sono delle regolamentazioni europee rigide che ogni laboratorio deve seguire: dall’uso di anestesia, al tipo di cibo dato ai topi, alla temperatura nella quale devono vivere. Non sarebbero capaci di sopravvivere al di fuori delle gabbie… ma gli animalisti del CNR credevano di fare loro un favore. La maggior parte di questi animali sono morti o comunque non sono più salvabili.
Non credo che paragonare dei feti a dei topi sia propriamente la stessa cosa… allora dovremmo tutti prendercela con chi ha reso possibile il trapianto di cuore o l’uso di pacemaker utilizzando maiali morti.
Quante vite oggi si sono allungate grazie alla ricerca? Però spesso ce ne si dimentica…
Se parliamo di pellicce o di test su animali per la cosmetica (ora aboliti) sono pienamente d’accordo.
Ma non esistono metodi alternativi nella ricerca, a differenza di quanto sostengono animalisti convinti (Tipo la Brambilla, che si fa bella davanti a San Pietro protestando a Pasqua contro l’uccisione di agnelli… ma allora dovrebbe andare davanti ad ogni allevamento industriale di pollame!) che di biologia non ne sanno niente. Lo studio delle cellule in vitro è solo il primo passo, ma da lì bisogna capire quale effetto si otterrà in un organismo… e sinceramente se avessi un figlio ammalato preferirei testassero la cura su un topo.
Ma poi… vogliamo parlare del danno economico provacato al CNR? Già la ricerca in Italia è sotto i livelli mondiali (con i biologi che si portano la carta igenica da casa – e questo lo so bene-), in più dilaga l’ignoranza tra chi si crede animalista (e parlo in modo generico) e non sa nemmeno a cosa servivano quei topi: Alzheimer, Parkinson, autismo, sclerosi multipla. Per di più c’è gente che insulta la vita di una ragazza ammalata, sicuramente non in cerca di visibilità (per cosa poi??) ma che voleva essere solo la testimonianza di quello che la ricerca può fare.
Poi ripeto A. … ognuno ha il proprio pensiero che va rispettato!

http://www.ilfattoquotidiano.it/…/vivisezione-o…/825617/ >>

 

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