Una delle serie tv che ho finito di vedere tempo fa è Les Revenants, uscita a fine 2012 in Francia e creata da Fabrice Gobert.
Adattamento del film Quelli che ritornano (2004), Les Revenants è ambientata in un piccolo paesino di montagna che, all’improvviso e dopo 10 anni, vede tornare piano piano diverse persone morte: Camille, un’adolescente morta in un incidente d’autobus, Simon, un giovane morto suicida il giorno del suo matrimonio, Victor, un bambino che non parla e molti altri.
I “redivivi” cercano di tornare alle proprie vite come se nulla fosse successo ma nel frattempo si verificano degli strani fenomeni: si interrompe spesso la corrente, si abbassa il livello dell’acqua della diga del paese, appaiono strane ferite sui corpi dei vivi e dei morti.
Unico nel suo genere. Ho trovato molto originale (anche se non è la prima serie tv che ne parla) l’idea dei morti che tornano in vita a distanza di 10 anni, senza ricordarsi nulla e cercando di riprendere in mano la propria esistenza da dove l’avevano lasciata. Provate a pensare come potrebbe essere.
Le reazioni dei personaggi sono state le più disparate e questa è la parte che ho preferito. C’è voluta una gran sensibilità per raccontare certi sentimenti e certe emozioni.
Non vi nascondo che inizialmente è tutto molto misterioso. Non si capisce nè come abbiano fatto a tornare nè per quale motivo. Si brancola nel buio. Perchè non dormono e non mangiano molto? L’unica cosa che viene da subito fatta notare è che sono immortali, non umani. Non possono più morire, non possono ferirsi.
Interessanti poi tutti i flaskback per scoprire le vite di ogni personaggio, il loro passato, i loro problemi, il modo in cui sono deceduti.
Bellissima e suggestiva l’ambientazione tra le montagne francesi, ai piedi di una diga che sembra avere un collegamento con questi individui.
La trama si infittisce e si complica quando si scopre che ci sono altre persone ritornate, ma apparentemente diverse: non parlano e si muovono in gruppo. L’unico loro scopo è portare con se i dipartiti che vogliono invece rimanere con le proprie famiglie.
Devo dire che la prima stagione de Les Revenants è stata coinvolgente e avvincente. La seconda molto più lenta. Gli autori si sono arrampicati un po’ sugli specchi e spesso mi sono persa il filo del racconto.
Ma sento di consigliarvela in ogni caso, in attesa di una terza stagione!
Buona visione
Lilian
Ciao Lilian,
complimenti per la recensione.
A mio parere la seconda stagione non è inferiore alla prima, sebbene un po’ più lenta come giustamente descrivi. Trovo che sia tutto funzionale alla trama e al finale.
Temo che non ci sarà una terza stagione, anche se lo vorrei tanto.
E’ un peccato che poche serie tv siano di questo livello…
Ciao!