Roberto Giacobbo: da Voyager a Vetralla. “2012, la fine del mondo?” il titolo del suo libro presentato in Comune

Una folla che veramente non ci si aspettava quella che ieri
pomeriggio è accorsa al Comune di Vetralla dove, nella sala del consiglio, il
giornalista, professore, scrittore e presentatore di Rai 2 ha parlato del suo
ultimo libro edito Mondatori e Rai Eri: “2012, la fine del mondo?” in occasione
di “Ottobre piovono libri”: una serie di incontri organizzati da Caffeina
Cultura. Talmente tante persone erano presenti che le sedie non bastavano,
molti sono rimasti in piedi e altri fuori dalla sala, troppo piccola per
contenerle tutte. Moltissimi i giovani, cosa che ha fatto estremamente piacere
a Giacobbo accolto dal sindaco di Vetralla Massimo Marconi e dal Ministero
della Gioventù del paese.

 

Il presentatore di “Voyager, ai confini della conoscenza”,
programma di grande successo in onda tutti i lunedì sera, ha fatto subito
intendere come si sarebbe svolto l’incontro: all’insegna della simpatia e in
maniera del tutto informale. Giacobbo ha raccontato che per essere presente
ieri sera ha rinunciato all’invito di Fabio Fazio nella sua trasmissione “Che
tempo che fa” e non solo, pur di tener fede all’impegno preso è arrivato da
Roma in scooter perché sorti alcuni problemi con i mezzi di trasporto firmati
Voyager. Quindi, tra battute e risate, è iniziato l’incontro durante il quale
lo scrittore ha illustrato non solo il suo libro sul 2012 ma anche tutto il
lavoro che sta dietro l’intera trasmissione. Con un breve preambolo ha spiegato
come questa edizione di Voyager, la quindicesima, sia di grande successo e
faccia ogni lunedì sera tra i due e i tre milioni di telespettatori. Con
orgoglio ha parlato anche di budget: per realizzare una stagione del programma
viene utilizzato solo 1/7 di ciò che è invece impiegato per creare un reality e
1/20 per realizzare un varietà di successo.

 

Ha spiegato quindi che la qualità di una trasmissione non
dipende certo da quanto vi si investa economicamente sopra, ma solo dalla
preparazione, passione e serietà messe. Dopo questa breve introduzione ci si è
immersi nel mistero che avvolge la fatidica data del 21 dicembre 2012. Senza
svelare la fine del libro, Giacobbo ha però illustrato alcuni degli elementi
raccolti durante tutti gli studi effettuati negli ultimi anni. Ogni cosa
partirebbe dall’antica civiltà dei Maya i quali, ossessionati dal tempo e
dall’astronomia, avrebbero suddiviso la loro cosmologia in 5 precise ere
cosmiche: ogni era avrebbe visto l’ascesa, lo sviluppo e il declino di una
diversa razza.

 

Secondo questo loro pensiero l’era in cui viviamo noi sarebbe
l’ultima e terminerà proprio in una data che hanno indicato: il 21 dicembre del
2012. La cosa sorprendente è che altre civiltà antiche a distanza di secoli,
senza l’utilizzo dei mezzi in nostro possesso, sono giunte alla stessa
conclusione e cioè che, in quel giorno, ci sarà una rivelazione religiosa: per
i Maya significherà il ritorno degli Dei, per i cattolici di un secondo Messia.
Quindi non obbligatoriamente la fine del mondo, ma un cambiamento imminente e
positivo. Durante l’illustrazione del libro, Giacobbo ha affrontato poi la
questione del santo Malachia O’Morgan che, 1000 anni fa, avrebbe lasciato
scritta la sua profezia sull’ultimo Papa, l’attuale Benedetto XVI. In tutti 111
Pontefici affiancati da 111 motti in latino che ne racconterebbero in poche
righe la vita o la morte e troppe sarebbero le coincidenze. Nostradamus occupa
infine l’ultimo capitolo del libro.

 

Vissuto nel ‘500, lasciò scritte le “Centurie”, una serie di
quartine enigmatiche che oggi sono sorprendentemente attinenti alla cronaca
attuale: avrebbe infatti predetto la caduta delle torri gemelle. Il libro di
Giacobbo ha già venduto 150.000 copie in pochi mesi grazie anche alla grande
capacità dello scrittore-presentatore di divulgare temi difficili con un
linguaggio semplice. Insomma, quello di ieri sera è stato un incontro molto
apprezzato da tutti i presenti ai quali Giacobbo ha infine spiegato che queste
teorie non vogliono essere imposte: dopo aver fornito tutti i particolari, sarà
del lettore il compito di credere o no e di formulare le proprie teorie. Ha
concluso poi l’incontro con la frase che apre invece il libro: “Non c’è nulla
di più sorprendente della verità, basta trovarla”.

Angelica Cipriani (mio articolo pubblicato su www.viterbooggi.org)

2 Risposte a “Roberto Giacobbo: da Voyager a Vetralla. “2012, la fine del mondo?” il titolo del suo libro presentato in Comune”

  1. hihihi si è proprio bello anche perchè scrive in un modo che anche la mi nonna riuscirebbe a capire il problema dei Maya!!! ahahah

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